martedì 6 dicembre 2011

U.n.a. vita ci è concessa


E' impressionante, se ci si concede il tempo di fermarsi un attimo, realizzare come il tempo scivoli veloce, impalpabile sabbia tra le mani.
Passano i secondi, i minuti, le ore e i giorni, e mi rendo conto che spesso vivo una vita che quasi non sembra la mia.
Sempre a rincorrere appuntamenti, continuamente pressata da orari imposti...
Per lo più da me stessa, eh, dal ruolo che mi appiccico addosso, dettato - spesso - dalle aspettative altrui.
Avanzando a volte con infinita inconscenza, senza la consapevolezza dell'importanza di ogni singolo attimo, senza sapere che un'azione fatta - o non fatta - proprio in quel momento, in quello specifico secondo, permette di imboccare una e una sola strada nell'universo delle possibilità.

Quando ero adolescente ho letteralmente adorato uno scrittore di nome Richard Bach.
Noto come l'autore de Il gabbiano Jonathan Livingston, ha scritto altri libri a me veramente cari, tra cui Uno, Illusioni, Un ponte sull'eternità.

Ogni volta che prendo in mano uno di questi testi e inizio a leggere, mi perdo.
La mia mente si schiude e abbatte tutti i preconcetti, le barriere, le limitazioni che giorno dopo giorno, invisibili, si cementano aiutate da frustrazioni, sconfitte e difficoltà.
In quel momento divento invincibile, immortale, io.
Per quanto lo possa conoscere quasi a memoria ci sono parti che mi sembrano completamente nuove. Si adattano alla mia vita come una calza, aderente nel punto giusto.
E arrivano risposte a domande mute, poste in un passato lontano, ma illuminanti nel presente.

Poi chiudo libro e lentamente ripiombo nella vita reale, dove essere istintivi e osare spesso viene giudicato e criticato.
Un parte di me si ribella, si arrabbia, si infuria. Prova ad emergere, ma poi per quieto vivere, quell'energia vitale si rituffa nel buio della mediocrità e rimane lì, in attesa, che quella porta si riapra e si spalanchi definitivamente.
C'è qualcosa che sfiora le mie corde, lì in quelle parole. Che risuona nella mente, che sprigiona idee e pensieri di luce accecanti. Che congela il tempo e mi regala attimi di infinito. E mi fa sentire terribilmente viva.

Detto questo, penso che andrò a leggere.
Di nuovo.
Uno di R. Bach.

0 commenti:

Posta un commento