venerdì 6 aprile 2012

Chi vince?

Magari qualcuno se lo sta chiedendo.
Mi sento però in dovere di avvisare i lettori silenti che no, non sono sparita. Sono solo stata fagocitata da un po' di impegni e purtroppo ho dovuto, con rammarico, lasciare indietro qualcosa tra cui il blog.

In queste settimane ho riflettuto su una cosa, che mi ha messo addosso una tristezza pazzesca, che però riassume un po' l'atteggiamento decadente del nostro paese in generale e di noi italiani.

Chi pensa per sè e magari, già che c'è, spala pure un po' di cattiverie addosso agli altri, che siano vere o false, alla fine raramente viene scoperto e ci guadagna sempre.
L'egoismo, nella nostra società, la fa sempre da padrone.
E chi ci rimette, spesso e volentieri, è quel poveretto che invece ha il coraggio di esprimere le proprie opinioni, esponendosi in qualche caso anche per quello che invece, furbo ed egoista, se n'è stato zitto.

A me personalmente è capitato, lavorativamente ed extra lavorativamente.
Di fare la paladina del genere umano, per principio, perchè ci credevo.
E me la sono presa puntualmente in quel posto.
Ma sono cocciuta e - stupidamente - continuo.
Certo che se va avanti così...

Prendiamo l'extra lavoro, che siamo a venerdì e la settimana lavorativa è già un ricordo lontano.
Prendiamo un rapporto tra due persone, che siano amanti o che siano amici.
Mettiamo che col passare del tempo e della conoscenza emergano i lati caratteriali dell'uno e dell'altro e che inevitabilmente si arrivi ad un "confronto", su un tema x ma comunque importante.

Chi vince, alla lunga, secondo voi?

Quello che ha il coraggio di cercare il confronto e il dibattito o quello che non parla mai e fa finta che vada tutto bene, magari accumulando pure rancore e disappunto?

Io ho un'idea ben precisa, ma sempre più spesso incontro persone che il coraggio di dire come stanno le cose non ce l'hanno.
Che preferiscono tacere e far finta di niente invece che, magari, affrontare una discussione.
Salvo poi, alle spalle, sparlare perchè non confrontandosi alimentano assurde paranoie relazionali.
Come se "discutere" (leggi: avere opinioni differenti su qualcosa) fosse tabù.
Come se ci fosse sempre intrinseco un giudizio, una malcelata superiorità da avanzare sull'altro.

E io questo atteggiamento lo leggo come egoismo.
Lampante, viscerale, puro egoismo.
Che può portare solo al vicolo cieco dell'individualità, solitudine e mancanza di rispetto.
Quando diversamente, dal confronto, possono nascere spunti di crescita vicendevoli.
Soprattutto perchè, se di base c'è il rispetto per l'altro e ci si vuole bene, si "discute" per il bene dell'altro.
Che se non te ne frega niente, mica ti metti a discutere, no?

Dove andremo a finire, se si continua a vedere solo il proprio orticello?
Se non ci si scambia idee, pensieri e parole?
Cosa insegneremo ai nostri figli?

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